Queste Nuove Schede rappresentano l'edizione
aggiornata e ampliata delle Schede di caratterizzazione dei mieli
italiani, pubblicate nel 1986, riguardanti 12 schede di caratterizzazione
relative ad altrettante varietà di miele uniflorale.
Il lavoro era stato commissionato nel 1984 dal
Ministero dell'Agricoltura all'Istituto Sperimentale per la Zoologia
Agraria, Sezione di Apicoltura (ISZA), in seguito al recepimento
in Italia della Direttiva Comunitaria 74/409 del 22/7/74, che regolamenta
la commercializzazione del miele definendone i criteri generali
di composizione e, fra le altre cose, prevedendo anche la possibilità
di dichiarare l'origine botanica del miele, senza peraltro offrire
i mezzi necessari per identificare i mieli uniflorali.
La Sezione di Apicoltura avviò così,
in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Apicoltura (INA),
una vasta indagine che, oltre a meglio definire le caratteristiche
di composizione e di identificazione dei principali tipi di miele
prodotti in Italia, intendeva fornire ai servizi di controllo, a
chi produce e commercializza il miele, ma anche a chi lo consuma,
il mezzo per verificare la rispondenza o meno a un'origine botanica
definita.
Nelle Nuove Schede sono ora raccolti i risultati
di 15 anni di lavoro di reperimento di campioni di miele e di migliaia
di analisi chimico-fisiche, palinologiche e organolettiche: un'ingente
mole di dati che, integrati con le conoscenze precedentemente acquisite,
ha permesso di giungere a risultati applicabili in molteplici ambiti.
Per ogni tipo di miele studiato, vengono fornite informazioni inerenti:
- la specie botanica da cui trae origine
- i dati palinologici
- le proprietà organolettiche
- principali parametri analitici previsti dalla normativa (valori
medi e deviazione standard)
- altri parametri analitici non previsti dalla normativa (spettro
zuccherino, rotazione specifica, prolina, ecc.)
- note relative agli elementi tipici e caratterizzanti
- informazioni di carattere generale circa la composizione
- metodi di analisi applicati.
Le schede, contenendo elementi utili a meglio comprendere
il prodotto miele, possono così essere utilizzate da una
pluralità di utenti: ricercatori, organismi pubblici, produttori,
consumatori e da quanti, a vario titolo e a diverso livello, sono
interessati ad approfondire la conoscenza delle tipiche produzioni
di miele italiano e ad apprezzare la loro unicità.
Comunque definire un quadro di riferimento per
18 mieli uniflorali italiani, non va a discapito del meraviglioso
quanto indefinibile universo dei mieli "millefiori", patrimonio
qualitativo e quantitivo inestimabile e tanto meno deve essere intesa
come una graduatoria di merito fra le due categorie di mieli.
Si è invece cercato di offrire una sorta
di bussola in cui i mieli uniflorali, più concretamente definibili,
indicano le diverse direzioni di un possibile "viaggio del
gusto", attraverso la miriade di tappe intermedie rappresentate
ognuna da uno degli irripetibili ed unici "millefiori".
Si ritiene dunque che sia stato raggiunto un altro
importante obiettivo: un contributo alla qualificazione del miele
in generale, e in particolare di quello prodotto in Italia, in un
momento in cui sono forti l'aspettativa del consumatore a disporre
di prodotti di qualità e l'orientamento dei produttori a
conservare e a valorizzare le produzioni tradizionali più
tipiche.
In questo senso le schede non si limitano a definire
il prodotto, ma forniscono anche una chiave di lettura di ciò
che può essere interpretato come elemento di qualità.
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