Proprietà terapeutiche
Le virtù terapeutiche attribuite al miele
nel corso del tempo sono numerosissime. Il miele agirebbe favorevolmente
su vari disturbi dell'apparato respiratorio, circolatorio e digestivo,
sul fegato, sulla dentizione dei bambini favorendo la fissazione
del calcio.
L'elenco potrebbe continuare, ma in realtà,
se pure alcune di queste azioni sono state occasionalmente verificate,
manca una corretta sperimentazione clinica in grado di supportare
ogni affermazione. Manca soprattutto a causa del fatto che ci si
trova di fronte a un prodotto mai uniforme, mai identico, mai stabile.
D'altra parte non risulta una ricerca approfondita
sulla composizione del miele utilizzato nelle sperimentazioni effettuate.
Allo stesso modo non trova riscontro scientifico
la frequente attitudine ad attribuire ai mieli uniflorali le attività
farmacologiche proprie delle piante da cui derivano.
È stata invece verificata un'attività
antibatterica, sia nel miele tal quale (dovuta alla concentrazione
zuccherina e al suo pH acido) che in soluzioni diluite. Quest'ultima
attività, attribuita per lungo tempo a una sostanza di natura
sconosciuta definita col nome generico di "inibina", sarebbe
dovuta all'azione dell'enzima glucosossidasi che, in particolari
condizioni di diluizione, produce acqua ossigenata e acido gluconico
a partire dal glucosio.
A conferire attività antibiotica alle soluzioni
di miele sarebbe l'accumulo di acqua ossigenata (che viene successivamente
distrutta); il significato biologico dovrebbe probabilmente consistere
nel proteggere dall'attacco microbico il miele in formazione (quando
ancora non è efficiente il sistema di inibizione dovuto alla
elevata concentrazione zuccherina).
Questo meccanismo sarebbe alla base di una parte
dell'attività antibatterica esplicata dal miele sulle ferite
e potrebbe spiegare anche alcune altre attività tradizionalmente
riferite a questo prodotto. Anche altre sostanze presenti nel miele
(polifenoli) sembrano possedere un'attività di tipo antibiotico.
Verosimilmente la maggior parte dei benefici riconosciuti
dalla tradizione al miele possono essere ricondotti a una generica
azione trofica e all'effetto emolliente, blandamente lassativo,
epato-protettore e detossicante del fruttosio.
Meglio comunque prendere in considerazione il miele
come alimento piuttosto che come farmaco: anche se è necessario
ricordare che non è un alimento completo a causa del trascurabile
contenuto in protidi, lipidi e vitamine, il suo valore nutritivo,
al pari della sua gradevolezza, è certamente più sostenibile
con validi argomenti. Tanto meglio se poi dovesse avere anche effetti
taumaturgici.
|