I mieli uniflorali italiani

I principali mieli uniflorali italiani

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Miele di melata di abete

La pianta

(Abies alba Miller, Picea excelsa Link - Pinaceae)

L'abete bianco, Abies alba Miller, è un albero con portamento colonnare e forma conico-piramidale (alto fino a 40 - 50 m), foglie persistenti, aghiformi ma appiattite e apice arrotondato e infossato, inserite in due file sui rametti.

Presenta coni eretti, di 10 - 15 cm a maturità, con squame che si sfaldano lasciando in sito l'asse centrale. È albero tipico di alcune zone montuose o boschive, alpine o appenniniche, dove cresce spontaneo in purezza, associato al faggio o ad altre conifere.

Viene utilizzato nei rimboschimenti e coltivato anche come essenza da legno.

La produzione di melata avviene a seguito dell'attacco di insetti (Ordine: Rhynchota, Sottordine: Homoptera) quali: Cinara cofinis (Koch), C. pectinatae (Nordlinger), C. pilicornis (Hartig) della famiglia Lachnidae, Mindarus abietinus (Koch) della famiglia Thelaxidae e Physokermes piceae (Schrank) della famiglia Coccidae.

Ambiente di diffusione:

boschi montani nella fascia del faggio (400 - 1800 m).

Periodo di produzione della melata:

luglio - settembre.

Potenziale mellifero:

buono (classe III).

L'abete rosso, Picea excelsa Link, è un albero a portamento conico-piramidale, regolare (alto fino a 40 - 50 m), foglie persistenti, aghiformi, rigide, appuntite e pungenti, inserite sui rametti in modo da rivestirli completamente. Coni dapprima eretti, poi penduli, di 10 - 15 cm a maturità.

Molto diffuso in Europa; sulle Alpi è presente soprattutto nelle aree con carattere continentale più marcato, terreno tendenzialmente acido, profondo e umido, tra 1000 e 1900 m di altitudine.

Manca quasi completamente nell'Appennino.

È utilizzato nei rimboschimenti, a scopo ornamentale (albero di Natale), come essenza da legno, o da resina (industria delle vernici).

La produzione di melata avviene a seguito dell'attacco di Cinara costata (Zetterstedt), C. pilicornis (Hartig), C. pruinosa (Hartig), C. piceae (Panzer) della famiglia Lachnidae, Physokermes hemicryphus (Dalman) e Ph. piceae (Schrank) della famiglia Coccidae.

Ambiente di diffusione:

principale componente della foresta subalpina ad aghifoglie (0 - 2200 m).

Periodo di produzione della melata:

luglio - settembre.

Potenziale mellifero:

molto buono (classe IV - V).

Il miele

La produzione del miele di melata di abete ha luogo in Italia soprattutto nelle Alpi e nell'Appennino, limitatamente alla zona delle foreste casentinesi di abete bianco.

Rappresenta una produzione limitata ma localmente importante.

Nel resto d'Europa si producono queste pregiate melate nei massicci montuosi con analoga vegetazione (per esempio nei Vosgi e nel Giura, in Francia) e, spostandosi più a nord e verso i climi continentali dell'Europa centrale, queste produzioni si fanno sempre più comuni.

Pur rappresentando, da noi, un prodotto poco conosciuto dalla maggior parte dei consumatori, la melata di abete è sicuramente molto apprezzata e spunta quotazioni remunerative.

 
Elementi indicatori di
melata nel sedimento
 
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Caratteristiche melissopalinologiche

Elementi indicatori di melata presenza in quantità variabile; abbondanza di pollini appartenenti a specie anemofile
Classe di rappresentatività

 II - III

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Aspetti organolettici

Esame visivo

Stato fisico

resta liquido a lungo; può intorbidarsi per la formazione di cristalli, ma non cristallizza mai completamente; in genere molto viscoso

Colore da ambra scuro a quasi nero, talvolta con leggera fluorescenza verde petrolio

Esame olfattivo

Intensità odore almeno di media intensità
Descrizione odore

caratteristico; balsamico, di legno, di resina, di affumicato, di camino spento, di legno bruciato, di foglie secche bagnate, richiamo a connotazioni animali

Esame gustativo

Sapore poco o normalmente dolce; normalmente acido
Inrensità aroma almeno di media intensità
Descrizione aroma

caratteristico, simile all'odore; di malto, di latte condensato, di panna cotta, di caramello

Persistenza abbastanza persistente
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Proprietà chimico-fisiche

   

media

dev.st.

   

media

dev.st.

Acqua
g/100g
15,5
0,9
pH  
5,2
0,3
HMF
mg/kg
1,7
2,2
Acidità libera
meq/kg
26,5
6,0
Diastasi
ND
23,4
5,8
Lattoni
meq/kg
1,9
1,4
Invertasi
NI
23,5
3,9
Acidità totale
meq/kg
28,4
6,7
Prolina
mg/100g
n.d.
n.d.
Fruttosio
g/100g
31,5
2,6
Conducibilità elettrica
mS cm-¹
1,45
0,26
Glucosio
g/100g
24,1
1,8
Rotazione specifica
14,3
5,7
Saccarosio
g/100g
0,4
0,4
Colore
mm Pfund
98,4
15,2
Maltosio
g/100g
0,8
0,3
Colore C.I.E.
L*
65,3
5,2
Isomaltosio
g/100g
2,3
0,9
a*
14,5
3,8
Fruttosio + Glucosio
g/100g
55,7
3,8
b*
64,3
3,8
Fruttosio / Glucosio  
1,31
0,11
        Glucosio / Acqua  
1,55
0,13
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Note

Deroghe previste - Contenuto in fruttosio + glucosio: non meno di 45g/100g; conducibilità elettrica non meno di 0,8 mS×cm-1.
Caratteristiche chimico-fisiche - Valori elevati di invertasi, conducibilità elettrica, colore e pH; rotazione specifica positiva; basso tenore in acqua. Zuccheri: basso tenore in fruttosio, glucosio e conseguentemente F+G; basso valore di G/H2O; elevato contenuto in oligosaccaridi, fra cui vanno segnalati isomaltosio (media = 2,3 g/100g), melezitosio (media = 5 g/100g), raffinosio (media = 2,2 g/100g), trealosio (media = 2,4 g/100g) ed erlosio (media = 0,9 g/100g).
Molte similitudini si riscontrano fra il miele di melata d'Abete ed il miele di melata di Metcalfa (rotazione specifica, conducibilità elettrica, pH, monosaccaridi). La melata d'Abete si differenzia, oltre che per le proprietà organolettiche, per l'acidità totale meno elevata, e per il diverso contenuto in trisaccaridi (presenza costante di discrete percentuali di melezitosio e scarsità di maltotriosio).

di Marco Accorti, Roberto Colombo, Gian Luigi Marcazzan, Livia Persano Oddo, Maria Lucia Piana, Maria Gioia Piazza, Patrizio Pulcini, Anna Gloria Sabatini

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