I mieli uniflorali italiani

I principali mieli uniflorali italiani

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Miele di tiglio

La pianta

(Tilia spp. - Tiliaceae)

Le specie di tiglio spontanee in Italia sono T. cordata Miller (tiglio selvatico) e T. platyphyllos Scop. (tiglio nostrano). Si tratta di alberi alti fino a 20 m, a foglie caduche, con lamina cuoriforme; infioscenze portanti una brattea membranacea e costitute da 5 - 15 (T. cordata) o 2 - 5 (T. platyphyllos) fiori bianco-gialli, molto profumati.

Sono specie caratteristiche di un'ampia fascia altimetrica con clima temperato umido e caldo, in associazione con altre latifoglie (preferibilmente rovere, ma anche acero, castagno e faggio alle quote maggiori o frassino e nocciolo nelle zone più calde), un tempo comuni sia nella zona prealpina che appenninica.

Oggi la loro diffusione è molto limitata per la sostituzione, nelle posizioni più favorevoli, dei boschi spontanei con colture (vigneti e prati stabili).

T. cordata resta relativamente comune in diverse zone delle Alpi, mentre T. platyphyllos è poco frequente allo stato spontaneo, ma è coltivato come ornamentale.

Per ornamento sono anche coltivati ibridi e varietà di queste due specie e alcune specie esotiche (T. tomentosa, T. americana, T. heterophylla).

Dal tiglio può prodursi melata per l'attacco di insetti quali Eucallipterus tiliae L. della famiglia Callaphididae.

Ambiente di diffusione:

boschi aridi (soprattutto carpino e rovere), cespuglieti (0 - 1400 m) per T. cordata e boschi umidi, forre, spesso con olmo, frassino, ontano, faggio (0 - 1200 m) per T. platyphyllos.

Fioritura:

maggio - luglio.

Potenziale mellifero:

molto buono (classe VI).

Il miele

Miele uniflorale di tiglio si produce nell'arco alpino e, occasionalmente, in zone urbane o suburbane sui tigli coltivati.

Rappresenta una produzione non molto abbondante ma localmente importante.

Mieli di tiglio molto più puri e in grande abbondanza si producono nell'est europeo.

Anche la Cina produce e propone per l'espor-tazione mieli uniflorali di tiglio, probabilmente prodotti su specie a distribuzione asiatica dello stesso genere.

Si tratta di un miele con caratteristiche peculiari che devono essere conosciute per essere apprezzate, ma, forse proprio per questo, il prodotto si colloca con favore presso una fascia sempre più ampia di persone.

Il nettare di tiglio è notevolmente aromatico: per questo anche mieli non del tutto puri di questa essenza sono già fortemente caratterizzati dal punto di vista organolettico e ciò può essere la causa della variabilità dei diversi lotti di miele uniflorale.

Queste differenze possono inoltre essere dovute anche alla diversa presenza di melata della stessa specie.

Tilia spp.
 
Polline di Tilia spp. in visione polare ed equatoriale
 
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Caratteristiche melissopalinologiche

Percentuale di polline di Tilia percentuali variabili, ma quasi sempre molto basse, anche in relazione ai forti inquinamenti da polline di Castanea
Numero assoluto di granuli pollinici in 10 g di miele (PK/10g)

media = 11.000

deviazione standard. = 5.600

Classe di rappresentatività
 I - II  (PK/10 g: da 2.000 a 24.000)
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Aspetti organolettici

Esame visivo

Stato fisico

la cristallizzazione è in genere ritardata e con relativa frequenza dà origine a cristalli grossi e irregolari

Colore da ambra chiaro a ambra, con riflessi giallo-verdi nei mieli più puri, quando liquido; da avorio a beige quando cristallizzato

Esame olfattivo

Intensità odore almeno di media intensità
Descrizione odore

molto caratteristico; fresco, mentolato, balsamico, di farmacia o medicinale, ricorda il profumo della tisana di fiori di tiglio

Esame gustativo

Sapore normalmente dolce; normalmente acido; amaro non percettibile o leggero; può essere leggermente astringente
Inrensità aroma almeno di media intensità
Descrizione aroma

molto caratteristico; fresco, di mentolo e canfora, di tipo medicinale; di noce fresca; di erbe officinali

Persistenza molto persistente; possibile presenza di retrogusto dovuto alla flora di accompagnamento comune in questo tipo di miele (ailanto)
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Proprietà chimico-fisiche

   

media

dev.st.

   

media

dev.st.

Acqua
g/100g
16,8
0,8
pH  
4,3
0,2
HMF
mg/kg
2,4
1,6
Acidità libera
meq/kg
22,1
8,6
Diastasi
ND
17,7
3,7
Lattoni
meq/kg
2,1
1,1
Invertasi
NI
12,8
4,1
Acidità totale
meq/kg
24,2
8,8
Prolina
mg/100g
42,0
9,0
Fruttosio
g/100g
39,5
2,8
Conducibilità elettrica
mS cm-¹
0,64
0,10
Glucosio
g/100g
30,7
2,1
Rotazione specifica
-11,8
2,4
Saccarosio
g/100g
0,1
0,1
Colore
mm Pfund
35,4
12,6
Maltosio
g/100g
1,4
0,8
Colore C.I.E.
L*
88,7
3,5
Isomaltosio
g/100g
1,0
0,4
a*
-1,2
1,2
Fruttosio + Glucosio
g/100g
70,2
3,9
b*
35,2
9,0
Fruttosio / Glucosio  
1,29
0,11
        Glucosio / Acqua  
1,83
0,14
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Note

Deroghe previste - La conducibilità elettrica può essere superiore al limite di 0,8 mS × cm -1.
Caratteristiche chimico-fisiche - Fra gli oligosaccaridi è da segnalare la costante presenza di genziobiosio (media = 0,3 g/100g). Per gli altri parametri il miele di tiglio presenta un comportamento di tipo medio e risulta quindi poco caratterizzato. L'analisi microscopica è scarsamente diagnostica a causa della forte iporappresentatività. La diagnosi deve tenere conto dell'esame organolettico e di un'attenta valutazione di tutti i parametri.

di Marco Accorti, Roberto Colombo, Gian Luigi Marcazzan, Livia Persano Oddo, Maria Lucia Piana, Maria Gioia Piazza, Patrizio Pulcini, Anna Gloria Sabatini

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