Descrizione
della specie
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cespuglietto o arbusto con fusti legnosi (1 - 5 dm) con foglie
ridotte a squame fittamente embriciate; fiori in racemi unilaterali,
roseo-biancastri
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Ambiente di
diffusione
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brughiere, pascoli magri, cespuglieti, boschi di conifere, sempre
su suoli fortemente acidificati (0 - 2000 m)
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Area di diffusione
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specie circumboreale; Alpi, Appennino settentrionale, comune; Pianura
Padana e Appennino centrale fino alle Marche e all’Umbria, raro
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Fioritura
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agosto - novembre
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Produzione
nettarifera
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buona (potenziale mellifero: classe IV)
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Zone di produzione
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in Italia, limitata ad alcune zone delle Alpi piemontesi; è
però una produzione uniflorale abbondante altrove (nord della
Polonia, paesi scandinavi e baltici, nord della Germania, Olanda,
Isole Britanniche, nelle Lande francesi, catena Cantabrica in Spagna)
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Importanza del
miele uniflorale
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occasionale in Italia, ma una delle più importanti fonti
di nettare di fine stagione per molti paesi europei più nordici
(vedi sopra). Presenta, come caratteristica distintiva, la consistenza
gelatinosa, dovuta alla presenza di particolari proteine, che obbliga
all’utilizzo di particolari tecniche di estrazione; la pressatura,
utilizzata in passato, è stata oggi sostituita dal passaggio
dei favi, prima dell’estrazione per centrifugazione, in particolari
macchine con numerosissimi aghi che emulsionano il miele all’interno
delle celle, riportando momentaneamente la viscosità a valori
normali. Per il periodo di produzione tardo-estivo il miele è
caratterizzato da un elevato contenuto d’acqua, che obbliga a processi
di stabilizzazione termica. è un miele molto apprezzato nei
paesi dove rappresenta un prodotto tradizionale, per esempio in
Germania, che ne importa anche dalla vicina Francia, dove evidentemente
il mercato per questo miele non è altrettanto favorevole
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Caratteristiche
melissopalinologiche
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i particolari metodi di estrazione utilizzati per questo miele
producono spesso una modificazione importante dello spettro pollinico
primario (arricchimento terzario). Per questo sia la quantità
assoluta di polline che la frequenza della specie possono variare
molto: il polline di Calluna è sempre presente, ma
molto spesso può non arrivare alla frequenza di polline dominante
(Louveaux, 1970)
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Caratteristiche
organolettiche
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miele di colore ambra scuro, rossiccio, con caratteristica consistenza
gelificata, eventualmente con alcuni cristalli caratteristici (globulari
o stellari); odore di media intensità o intenso, di tipo
balsamico, cuoio fresco, trementina o essenza artificiale di miele;
sapore normalmente dolce, acidità normale e amaro leggero
o deciso, anche in funzione dell’umidità; aroma intenso o
molto intenso, con le stesse connotazioni descritte per l’odore,
molto persistente
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Caratteristiche
fisico-chimiche
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il parametro maggiormente caratterizzante di questo miele è
la particolare viscosità, che può essere misurata
in maniera strumentale (Serra Bonvehì e Granados Tarrés,
1993) o con metodi empirici (Louveaux, 1966). Dal punto di vista
chimico-fisico (Albisetti, 1983) si caratterizza per un colore tendenzialmente
scuro che può raggiungere 85 mm nella scala di Pfund, il
contenuto in acqua è mediamente superiore a quello dagli
altri mieli, potendo superare il 23%; il valore medio di pH è
di 4,2 e la conducibilità elettrica compresa tra 0,75 e 0,95
mS/cm. Il contenuto in zuccheri è di 36 - 38 % s.s. per il
glucosio e 48% per il fruttosio; il rapporto glucosio/acqua si situa
attorno a 1,50. Infine, rispetto agli altri mieli di nettare, il
miele di brughiera si caratterizza per un contenuto elevato in sostanze
minerali (più di 0,3%) e in proteine (1%)
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