I mieli uniflorali italiani

Altri mieli uniflorali

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Miele di colza

Brassica napus L. cv. napus - Cruciferae

Descrizione
della specie

pianta erbacea annua o perenne, con foglie glauco-pruinose, fiori gialli in racemi e frutto a siliqua. Viene largamente coltivata in Italia centro-settentrionale per i semi da cui si ricava olio sia per uso industriale che alimentare e oggi anche per la produzione di foraggio; è presente ovunque anche come pianta inselvatichita.

Ambiente di
diffusione

incolti e coltivata (0 - 1000 m)

Area di diffusione

la specie non esiste allo stato spontaneo, ma rappresenta un ibrido tra altre specie dello stesso genere fissato dalla coltura. Coltivata e inselvatichita nell’Italia settentrionale, più raramente altrove

Fioritura

marzo - ottobre

Produzione
nettarifera

buona o molto buona (potenziale mellifero: classe V)

Zone di produzione

nelle zone di maggiore coltivazione; per la precocità della fioritura non sempre le famiglie d’api sono già sufficientemente sviluppate a sfruttare questa risorsa; in questo caso non sarà possibile produrre miele uniflorale e il nettare della specie si mescolerà ai raccolti successivi. In altri paesi a clima più continentale costituisce una parte preponderante delle produzioni

Importanza del
miele uniflorale

occasionale, ma localmente non trascurabile, il miele di colza allo stato uniflorale viene prodotto in Italia solo in piccole quantità. In questo caso la produzione allo stato uniflorale non aumenta il valore commerciale del miele, sia perché le caratteristiche distintive del prodotto non sono in genere apprezzate (cristallizzazione rapidissima e odore che ricorda la pianta di provenienza) sia perché la denominazione monospecifica non contribuisce ad aumentarne l’attrattiva. Per questo le scarse produzioni uniflorali vengono quasi sempre vendute con una denominazione generica. Per la sua ricchezza in glucosio e per la cristallizzazione in genere finissima può essere utilizzato come starter per le tecniche di cristallizzazione guidata

Caratteristiche
melissopalinologiche

i mieli puri di colza contengono spesso più del 95% (ITAPI, 1975) di polline della specie, con un pK/10 g di 20.000 - 90.000 (Ricciardelli D’Albore, 1998)

Caratteristiche
organolettiche

cristallizza molto rapidamente, in una massa pastosa costituita da cristalli molto fini, se non viene riscaldato o rifuso. Il colore è ambra chiaro o ambra quando liquido, beige con tonalità grigie quando cristallizzato. All’esame olfattivo presenta un odore di media intensità o intenso, molto caratteristico, volgare, richiama l’odore della pianta o del fiore, vegetale, di cavolo, di rapa, di verza, di paglia o di cavolo fermentati, di cipolla cotta, di formaggio fermentato, di gorgonzola, di brie, di legno marcio, di piedi. Alla degustazione presenta un sapore poco o normalmente dolce, normalmente o decisamente acido, con aroma di media intensità o intenso, molto caratteristico, che può essere descritto con gli stessi termini utilizzati per l’odore, ma generalmente più gradevole. L’aroma è mediamente persistente, a volte con retrogusto

Caratteristiche
fisico-chimiche

vengono riportate le caratteristiche distintive elaborate sulla base delle produzioni francesi (ITAPI, 1975). Si rimanda al lavoro originale per le metodologie analitiche utilizzate

 
media
valori
limite

 

media
valori limite

Acqua

(%)

18

 

Acidità libera

meq/kg

8,8
5,7 - 14,6

Diastasi

(ND)

 

>=10

Lattoni

meq/kg

6,0
1,4 - 9,7

Sostanze minerali

(% s.s)

 

< 0,1

Acidità totale

meq/kg

14,9
8,8 - 24,3

Conducibilità elettrica

(mS cm-1)

 

<=0,25

Fruttosio

% s.s

44,6
40,5 - 46,3

Contenuto in proteine

molto basso

Glucosio

% s.s

48,2
44,7 - 53,2

Colore

(mm Pfund)

 

<=35

Saccarosio

% s.s

0,5
0 - 1

pH iniziale

4,0
3,8 - 4,3

Maltosio

% s.s

3,5
2,2 - 5,2

pH equivalente

6,5
6,1 - 6,8

Fruttosio / Glucosio

0,9
0,76 - 1,00

 

 

 

 

Glucosio / Acqua

2,25
1,86 - 2,56

di Maria Lucia Piana

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